19 dicembre 2007

Ingrid Betancourt e gli operai di Torino

Le regole della convivenza civile

Roma, 19 dicembre 2007

Due notizie, apparentemente lontane fra di loro, non sono mai state presenti sulle pagine di questo “giornale telematico”: l’orrenda morte dei 6 operai (oggi se ne aggiunto un altro) a Torino alla ThyssenKrupp e l’assurdo sequestro di Ingrid Betancourt Pulecio in Colombia. Che cosa lega questi due fatti così distanti geograficamente, culturalmente e politicamente? L’impotenza. E’ impotente qualsiasi autorità predisposta alla salvaguardia delle vite umane quando non esiste nessuna legge che tuteli il rispetto delle regole della convivenza civile. E’ impotente qualsiasi tentativo di cambiamento che voglia realizzarsi nel breve termine, prima che non siano state ristabilite le regole della convivenza civile.
Ma che cosa sono queste regole della convivenza civile? Far trionfare il giusto sull’iniquo? Far prevalere il principio sull’effetto? No. Si chiederebbe troppo. E’ solo il rispetto della normalità.
E’ normale che un operaio si rechi la mattina al lavoro e non sa se torna a casa la sera? E’ normale che dal 23 febbraio 2002 Ingrid Betancourt continui ad essere prigioniera di una banda di cosiddetti "guerriglieri"?

Ingrid Betancourt


Ingrid Betancourt Pulecio (Bogotá, 25 dicembre 1961), figlia di un ex ministro dell'educazione e di una ex senatrice, ha vissuto all'estero la maggior parte della propria vita, soprattutto in Francia, dove ha studiato presso l'Institut d'études politiques di Parigi. Militante nella difesa dei diritti umani, ha fondato il partito di centro-sinistra "Partido Verde Oxígeno". È stata rapita il 23 febbraio 2002 dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Da allora di lei si è persa ogni traccia.
Il 17 maggio 2007 è stata resa nota la notizia, riportata da un poliziotto sfuggito alla prigionia, che la Betancourt sarebbe ancora viva. Il 30 novembre 2007 il Governo colombiano ha dichiarato che è stato trovato un video recente con la Betancourt ancora viva.

Antonio Schiavone, 36 anni

Roberto Scola, 23 anni
Angelo Laurino, 43 anni
Bruno Santino, 26 anni
Rocco Marzo, 54 anni
Rosario Rondinò, 26 anni

Speriamo che la lista si fermi qui

Giuseppe Demasi, continua ad essere in coma.

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